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Nitti, il sindaco, riparte dall’aranceto di via Sammichele.

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E’ ancora vivo il ricordo del giovane Giuseppi Nitti con il mano la zappa, il rastrello e la scopa allorquando, seguito dai suoi candidati supporter più fedeli, piantava per il paesello i suoi profumatissimi fiorellini ridando vita, con l’impeto e l’amore che solo un buon giardiniere ha, agli spazi abbandonati da dio e dagli uomini.

Per troppi anni quel cattivissimo sindaco che l’aveva preceduto, impegnato com’era a rimanere in sella mentre l’emiciclo sobbalzava durante le scosse telluriche spaventose causate dal ballerino Nitti indeciso tra maggioranza o minoranza, aveva purtroppo trascurato l’importanza del decoro.

Ma dopo quella campagna elettorale tutta votata al verde, al bello, al bellissimo paese che verrà, la rinascita del paesello finalmente, dopo tre anni scarsi, è sotto gli occhi di tutti. Mai più dimenticanze, mai più sporcizia e abbandono, mai più alberelli di qualche secolo abbattuti, mai più blatte o zoccole. Tutto è perfetto, tutto è eccellente.

Strade, giardini, scuole, centro e periferia.

Ed allora come mai Giuseppi decide di voler far adottare alle associazioni di Casamassima, animate da soci con spiccato spirito pulitorio, le strade rurali del paesello a sud est la grande metropoli?

Come, proprio oggi che sei finalmente approdato a Palazzo di Città e che avresti tutti i mezzi a disposizione con quel nuovo contratto con l’azienda dei rifiuti che hai tu controfirmato senza peraltro fornirne copia pubblicamente, ora che hai a disposizione droni, elicotteri Apache e l’ex aereo di stato di Renzi che vigila dall’alto chiedi la collaborazione dei cittadini per pulire le strade? Proprio tu, caro sindaco del paesello, che avresti i mezzi necessari per quel censimento delle utenze richiesto da più parti, inviti, con i guanti e con la mascherina, i cittadini a pulire quello che con le loro tasse dovrebbe esserlo di già?

Signor sindaco, ma veramente dice?

Noi, ci creda, non vogliamo adottare le strade rurali, ma il comune.

Accolga l’invito.

Si riposi.

P.S.

A proposito: come farà il sindaco a gestire la numerosa folla assembrata sotto l’aranceto di via Sammichele chiamata a ripulire il paesello in zona arancione?

(In copertina il sindaco Giuseppe Nitti durante la campagna elettorale del 2018)

Nitti: furia francese e ritirata spagnola.

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Se cercate i colpevoli, guardatevi allo specchio. (V.)

Se agli annunci seguissero i fatti, il paesello a sud est la grande metropoli non inciamperebbe nelle buche, non conoscerebbe la povertà, vivrebbe in un ambiente pulito e lindo pieno di verde curato e con scuole che non perderebbero dal soffitto dopo un mese dai lavori che le hanno rese “bellissime”.

Ma noi abbiamo Nitti che indossa la fascia tricolore, però.

E così, dopo i “bravo”, “bene”, “bis” dei soliti noti – stanno diminuendo ultimamente – e gli immancabili articoli spot “pubblicità e progresso”, l’orizzonte rimane più nero del nero.

Era il 29 marzo quando, su forte sollecitazione da parte di quelle sporche e cattive minoranze non allineate, in consiglio comunale, il Nitti ammetteva di aver inviato qualche giorno prima alla ASL di Bari, la richiesta di poter includere anche il Palestrone di Casamassima come futuro centro vaccinale territoriale. Finanche telefonate con il Presidente Emilano, proprio mentre era in onda il consiglio – tu guarda il destino canaglia che ti combina – erano intervenute per dissipare ogni dubbio.

E così mentre altri centri si inauguravano, basta vedere quello della vicina Sammichele di Bari, il sindaco del paesello a sud est, ignaro che il 1° aprile si sarebbe aperta la campagna vaccinale nazionale, inoltrava la richiesta alla ASL.

Mistero della fede.

Ma no, il portatore della fascia tricolore voleva di più.

Indice insieme ad altri sindaci, Turi, Gioia del Colle e Santeramo in Colle, una conferenza stampa in cui “denunciare” la grave disattenzione da parte della Regione Puglia che aveva autorizzato Sammichele, il paesello più piccolo del mondo all’apertura del centro, snobbando non solo Casamassima, ma anche Gioia, Turi e Santeramo.

Come? noi che siamo i comuni più grandi, tuonano in coro i sindaci ribelli, dobbiamo permettere che Sammichele diventi il centro del Mondo? Anche noi vogliamo i nostri centri.

E così la ASL di Bari il 2 aprile, accoglie, come farebbe un papà con il figlioletto discolo e capriccioso che gioca a pallone nel salotto di casa, le varie proposte di questi comuni, e non solo, che mettevano a disposizione dei luoghi dove poter vaccinare i cittadini.

Accogliamo la vostra proposta e ora vediamo che cosa siete capaci di fare, sembra dire quella lettera fotocopia.

Ma contrariamente al centro vaccinale di Sammichele di Bari, sovvenzionato ed organizzato da tempo dai propri amministratori, e che ha cominciato a vaccinare non solo i sammichelini ma anche altri cittadini provenienti dai più disparati comuni, compreso Casamassima, si lavora, ed anche bene, per quello annunciato dal Nitti sindaco non si sa più nulla.

Nel cosiddetto Palestrone, a parte i tavoli per il ping pong, sembra non esserci nulla che possa far pensare ad un futuro centro vaccinale.

Ma come, lo hai voluto, lo hai preteso e perdi tempo?

E se ad oggi (8 aprile anno domini 2021) nessuna risorsa è stata stanziata da parte dell’amministrazione guidata da Nitti per l’organizzazione del centro vaccinale e considerando i tempi che certamente non saranno brevissimi per mettere su tutta la macchina organizzativa, quando, sempre se agli annunci seguiranno i fatti, avremo la fortuna di avere il primo cittadino di Casamassima vaccinato nella struttura annunciata dal sindaco?

Non è che questa storia vi ricorda un altro annuncio riguardante il tendone da adibire ai tamponi?

Bene, bravo, bis, applaudono gaudenti i non haters del Nitti sindaco.

Nel frattempo, sempre a Sammichele di Bari, sono partite anche le vaccinazioni domiciliari.

(In copertina Giuseppe Nitti – tratto dal canale YouTube di webtvpuglia)

Per Nitti e la sua maggioranza a Casamassima c’è il mare.

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In copertina il cargo Ever Given di oltre 400 metri che, liberato il canale di Suez, oggi occupa la strada di accesso al Comune di Casamassima.

Chissà in cosa sarà occupato il Nitti sindaco e la sua maggioranza, quando non è impegnato a lanciare invettive contro le cattivissime minoranze in consiglio comunale e quando capita, anche sui social.

Non sappiamo in che modo e cosa riescano a percepire della realtà che li circonda. Pensiamo che i loro occhi mai abbiano avuto modo di vedere, al contrario di quello dei cittadini tutti, lo stato di degrado in cui il paesello a sud est sta precipitando. Immondizie che non invadono più solo le complanari o le zone periferiche del paese, ma che si avvicinano sempre più al centro cittadino con una velocità impressionante. Indaffarati come sono, il sindaco e la sua maggioranza, a studiare nuove forme di linguaggio e azione nei confronti degli oppositori, interni ed esterni alla vita politica attiva cittadina, non si accorgono delle strade dissestate, degli arbusti che crescono indisturbati sui marciapiedi che solo se sei fortunato non ti provoca la frattura a causa della buca lasciata lì da anni.

Governare è difficoltoso e studiare gli epiteti da lanciare alle minoranze in consiglio comunale è compito arduo ed estenuante. Li comprendiamo, poveri figli.

E poi con questa emergenza tutto è rimandato.

Ed anche pubblicizzare il servizio gratuito di un cittadino che effettua sanificazioni nelle case degli ex contagiati richiede tempo. Peccato che il Nitti sindaco, massima autorità sanitaria di Casamassima nulla abbia da pubblicizzare di positivo per l’intera cittadinanza in merito alla pandemia e alle decisioni che lui, a capo di un servizio pubblico, prende per il bene collettivo.

Certo, quando si ricorda e sempre fuori tempo massimo emana una ordinanza scopiazzandola un po’ di qua e un po’ di la. Quando si ricorda comunica i sui sacri dati dei positivi e di quelli che sono in quarantena senza un minimo di analisi, passando all’annuncio di qualche deceduto. Ma se qualcuno volesse sapere quanti sono i caduti per il covid in questo anno farebbe prima se chiedesse all’ISTAT e non a lui.

Sembra che ogni volta che scrive o annunci la sua diretta Facebook, faccia una enorme concessione al popolo che se non saluta o ringrazia ma pone interrogativi scottanti e domande scomode, può tornare da dove è venuto perché lui di tempo non ne ha per rispondere.

Allora vista l’enorme mole di lavoro che non lascia tempo a simili quisquilie, lui, i suoi assessori, i suoi presidenti di commissione e l’intera maggioranza, li immaginiamo ricurvi sui tavoli e sulle scrivanie a confezionare provvedimenti a prova di bomba, inappellabili, incontestabili e pregni di benefici per tutti.

Macchè, anche lì dimostrano di essere completamente fuori del mondo mentre calpestano il suolo di qualche pianeta della galassia distante anni luce.

E così, nonostante il giudizio sempre più denigratorio del sindaco e dei suoi capi gruppo in consiglio comunale nei confronti di queste spregevoli minoranze, solo grazie a loro i cittadini riescono a sapere veramente quanto avviene nelle segrete stanze del paesello.

E così, grazie a Nicola Guerra, Andrea Palmieri, Antonello Caravella, Agostino Mirizio e Giuseppe Patrono, sempre attenti e vigili, abbiamo saputo, scoop degli scoop, che Casamassima ha anche il mare.

Chi non conosce il mare di Casamassima?

Di questo e non solo di questo sono capaci le valenti menti, tutte rigorosamente di maggioranza, che presiedendo le vari commissioni consiliari licenziando atti sopraffini e che lambiscono, come le onde del mare fanno sugli scogli, l’illegittimità. Riescono in maggioranza, ad immaginare su di un regolamento che dovrebbe disciplinare le pubblicità, anche le famosissime fasce marittime.

E se non fosse stato per le minoranze, Nitti e i suoi fidi presidenti di commissioni, avrebbero, in base a quel regolamento, dato il via libera a tariffe da applicare al venditore di ciabatte che, con i suoi sei per dodici, avesse voluto tappezzare la riva del mare che sappiamo tutti a Casamassima essere invasa dai tedeschi sotto l’ombrellone.

Una maggioranza granitica, inossidabile e così lontana dal popolo, che, visto anche il flop clamoroso sul piano del commercio che nulla prevede sulle peculiarità del paesello pseudo azzurro, stabilisce che piantare una qualsivoglia pubblicità sulla facciata della casa di zia Rosa nel borgo antico ha lo stesso valore di quella pubblicità piazzata nel parco commerciale o nel centro commerciale all’ingrosso alle porte del paese.

Un amministrazione che continua imperterrita a sperperare senza alcuna programmazione i soldi provenienti dalle tasse dei cittadini e che, noncurante del periodo di crisi che centinaia, forse migliaia di famiglie stanno vivendo, riesce persino a non utilizzare a pieno i fondi nazionali e regionali stanziati per queste famiglie in difficoltà e che deve restituire senza che l’assessore e il suo sindaco provino non diciamo vergogna ma neanche un briciolo di imbarazzo.

Nitti che a capo della sua maggioranza approva senza riserva alcuna l’addizionale comunale e le aliquote IMU esattamente uguali a quelle dell’anno scorso facendo finta che l’epidemia abbia colpito tutto il Mondo ma non Casamassima.

Nessuna forma di progressività proporzionale per i balzelli che si impongono ai cittadini; nessuna forma di ristoro per i commercianti le cui saracinesche sono rimaste abbassate; nessun capitolo di bilancio dedicato agli aiuti; nessun taglio dei propri compensi da parte del sindaco e della sua sacra giunta……

Un amministrazione fatta tutta di chiacchiere e che ad oggi, salvo portare a termine progetti pensati e sovvenzionati da altri, è riuscita solo a produrre danni.

Altro che il paese che verrà!

Un amministrazione capace solo di generare arroganza a profusione e che non riesce neanche più a convincere se stessa.

Con un sindaco che si ricorda che il 1° aprile dovrà partire la campagna vaccinale solo in virtù di comunicazioni che qualcuno gli inoltra senza provvedere in tempo utile, come altri paesi e città intorno a noi, con l’istituzione e l’organizzazione di centri vaccinali. Un sindaco che nulla sa dei suoi cittadini sbattuti fra Alberobello, Cassano e chissà quante altre località a noi distanti, per un tampone e che presto dovranno emigrare a Sammichele per essere vaccinati.

Un sindaco che comunica i dati sul contagio con supponenza senza aver mai messo al corrente seriamente e con dati certi di quanti e quali fossero, e siano, i dati, elaborati, sull’intero territorio.

Pensiamo che non solo il sindaco abbia bisogno di un lungo riposo, ma l’intera maggioranza che oltre le invettive gratuite in consiglio e sui social, non sa andare.

E quale se non un convento il luogo, visto il periodo, dove ritemprare le ossa e lo spirito?

I letti sono allestiti, le lenzuola fresche di bucato pure e la tisana è pronta sul comodino. Manca solo che si mettano tutti il pigiama e varchino la soglia delle celle accoglienti e silenziosissime dove il riposo è garantito.

Nitti qualcosa non quadra. Non è che avrebbe bisogno di riposo?

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Se cercate un colpevole, guardatevi allo specchio. (V.)

C’è qualcosa che non quadra sui numeri del sindaco e sulle decisioni che di conseguenza prende.

Ieri, venerdì 26 marzo, dopo aver annunciato i casi covid scrive:

«I numeri di casi covid-19 nel nostro comune continuano a salire. Nelle prossime ore predisporremo una ulteriore ordinanza restrittiva!»

Ma vediamoli questi numeri.

Positivi 298 + Quarantena 267 = 562

Tre giorni prima, il 23 marzo, nel solito comunicato stringato:

Positivi 287 + Quarantena 275 = 562

Quindi, nessun aumento di contagi visto che i cittadini colpiti direttamente o indirettamente dal covid, sono e rimangono complessivamente 562.

Infatti 11 cittadini in quarantena (fra questi anche quelli in attesa attesa di tampone e/o in isolamento per contatti diretti con il contagio), diventano positivi senza che aumentino i casi totali dei cittadini coinvolti dal contagio che rimangono 562.

Quindi da che cosa è determinato l’allarmismo del sindaco?

Che ci siano dati a noi ignoti e che non comunica tenendoli segreti?

Possibile non si sia in grado di fare delle semplici addizioni e sottrazioni?

Eppure qualche cittadino gli ha fatto notare l’incongruenza di quanto affermava nel suo post, ed allora cosa dovremmo pensare? Che non legge neanche quanto si commenta sotto i suoi post istituzionali?

Ma perché invece di intestardirsi a non fornire i dati come da più parti richiesto con dati che possano includere i casi confermati, quelli attualmente positivi, i nuovi casi, quelli a domicilio, quelli ricoverati, quelli deceduti ed i guariti, continua con insufficienza e supponenza a comunicare report che non dicono nulla?

Ma non finisce qui.

In virtù, sempre di quei numeri, emana una ordinanza sindacale in vigore da sabato 27 marzo a martedì  6 aprile che ricalca completamente quella emanata da Emiliano per l’intera Regione Puglia e che sembra lui non abbia tenuto in nessuna considerazione.

Infatti fra le due ordinanze, quella della regione Puglia e la sua, quali le misura adottate che possano ancora di più scongiurare il contagio?

A sinistra l’ordinanza di Emiliano e a destra quella di Nitti:

  
 
  
  

Oltre la chiusura delle scuole anche ai bambini speciali, misura riproposta qui al paesello mentre il TAR del Lazio invita il Governo alla riapertura di tutte le scuole visti anche gli studi che hanno dimostrato che la scuola non può e non deve essere considerata il luogo in cui ci si contagia, chiudere i distributori automatici diventa sufficiente?

Ma la cosa buffa è che l’ordinanza firmata da Nitti il 26 marzo, abbia anche un effetto retroattivo:

Certamente sarà stata una svista determinata dalla fretta di contenere i contagi che non gli avrà permesso neanche di rileggere quanto si apprestava a firmare, ma che denota enorme stanchezza che, secondo il nostro misero e sommesso giudizio, un sindaco, specialmente in questo momento particolare, non può assolutamente permettersi.

Ed è anche per questo che consigliamo al sindaco Nitti di concedersi un lungo, lunghissimo riposo presso la propria abitazione al fine di preservarsi dallo sfinimento e dallo stress.

Nel frattempo mentre al paesello si gioca al piccolo chimico, a Sammichele di Bari, si apre, dopo un iter iniziato a febbraio, un centro, la palestra comunale, per ospitare i sanitari che dovranno somministrare i vaccini ai cittadini, non solo di Sammichele, ma anche a quelli di altri comuni, compreso Casamassima, che oltre gli annunci non ha prodotto nulla.

Stiamo ancora aspettando luoghi idonei per i tamponi, pensate voi!

Riposo, riposo e riposo.

Palmieri, il sindaco, Sanremo e le pale eoliche.

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Se cercate un colpevole guardatevi allo specchio.

(V.)

Verificato che il sindaco Giuseppi Nitti dal 24 febbraio al 16 marzo non ha pubblicato nulla sul suo profilo istituzionale Facebook in riferimento all’impianto eolico che si vorrebbe realizzare sul territorio di Casamassima, e che risulta vera l’affermazione del consigliere Andrea Palmieri il quale sostiene che solo un post su Sanremo è apparso, possiamo tentare di ricostruire la cronaca politica del 17 marzo.

Mentre il consiglio comunale monotematico convocato per discutere se si dovesse dare parere favorevole o contrario all’insediamento di un impianto/parco eolico sul territorio di Casamassima, giunti alle dichiarazioni di voto il clima si surriscalda. Quello che scatena l’inferno è l’affermazione del Palmieri il quale addebita al Nitti poca trasparenza, poca e scarsa pubblicizzazione del progetto pervenuto e mancanza assoluta di coinvolgimento della cittadinanza sulla scelta che il consiglio era chiamato ad esprimere. Avere il tempo di commentare Sanremo e non averne per informare il popolo su quel progetto dal forte impatto ambientale, era ed è, secondo Palmieri, un fatto grave che metteva in luce lo scarso spessore politico del sindaco Nitti. A questo si aggiunge anche la tradiva pubblicazioni di note pervenute dal Ministero e dalla Regione.

A beneficio dei nostri lettori di quelle note di cui fa riferimento Palmieri, 24 febbraio (Ministero) e 3 marzo (Regione), si è avuta notizia, perché pubblicate all’albo pretorio, solo l’8 marzo.

A questo punto, il presidente del consiglio Pastore, forzando il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale con una arrampicata sugli specchi che lascia senza parole, concede la parola al Nitti il quale sentitosi offeso dalla parole del Palmieri tira fuori anche le tre interpellanze scritte da Palmieri a cui non ha risposto ed accenna ad un incontro avuto con il sindaco di Acquaviva e con l’azienda che ha progettato l’impianto. Di questo incontro, ribadisce Palmieri, il sindaco non ha fornito un resoconto neanche parziale né in aula né altrove.

Chissà quando sapremo quello che si saranno detti in quell’incontro.

Comunque il consiglio, all’unanimità, vota contro l’istallazione del parco/impianto eolico.

Si pronunciano per il no anche il Presidio di Libera e la LIPU.

Ma la kermesse, politica e non canora, dal consiglio comunale si sposta sui social.

Il primo a scrivere è il sindaco che con giubilo annuncia il forte e chiaro no alle pale eoliche.

Poi arriva la volta di Andrea Palmieri:

IL SINDACO, SANREMO E LE PALE EOLICHE

Mi dispiace molto e non posso che riconoscerlo in tono ironico, che il sindaco di Casamassima non abbia gradito il fatto di avergli ricordato durante il Consiglio Comunale di oggi, che mentre tutti siano stati portati a conoscenza delle emozioni che ha provato seguendo Sanremo nessuno abbia saputo, sino a qualche ora fa, cosa invece provasse nel sapere che si vorrebbe costruire sul territorio comunale un impianto eolico.

Un sindaco ed una intera maggioranza che nulla hanno da eccepire sul fatto che note provenienti da un Ministero della Repubblica e dalla Regione Puglia, nonostante siano state acquisite dal protocollo, vengano pubblicate e quindi rese pubbliche con giorni e giorni di ritardo (addirittura 11 giorni nel caso del Ministero e 5 giorni nel caso della Regione).

Nulla ha da dire il sindaco, tranne che “prendersela” con se stesso perché ha il tempo di commentare Sanremo, su quali strumenti abbia messo in campo per informare la cittadinanza tutta, rendendola partecipe, nei confronti di una scelta che avrebbe dovuto investire non solo l’associazionismo di Casamassima, che dimostra comunque di poter dare un contributo qualificato e specialistico, ma anche gli imprenditori e i piccoli coltivatori che, sui quei terreni, continuano a coltivare e produrre i prodotti di cui tutti noi andiamo fieri e che forse necessitano certamente di altri interventi e non certo quelli dei piloni alti 200 metri.

Avremmo voluto che il sindaco avesse immediatamente organizzato conferenze di servizio e assemblee pubbliche anche per raccogliere la voce dei proprietari di quei fondi dove è prevista l’istallazione di quell’impianto, per sapere se erano disposti agli espropri o alle servitù temporanee e permanenti che quelle pale provocherebbero.

Avremmo gradito, più che sapere cosa pensasse di Sanremo, di cosa pensasse lui in prima persona di quell’impianto ed abbiamo anche tentato di farlo. Alle mie tre interrogazioni scritte che potete leggere, ha preferito non rispondere sbeffeggiando il consigliere e l’intera istituzione consiliare, chiedendo lui a me “consigli e contributi” per non assumersi le responsabilità politiche che la carica di sindaco, se lo sapesse, gli impongono.

Non relazionare in aula su incontri con il sindaco di Acquaviva e con l’azienda responsabile del progetto, non investendo i cittadini tutti, di che cosa e in che modo si sia discusso lo trovo veramente molto poco rispettoso nei confronti di quei cittadini che vorrebbe amministrare e che oggi capiscono finalmente quale sia il suo reale spessore politico.

Lui, il sindaco a cui piace tanto Sanremo da averne anche il tempo per un commento, preferisce agire senza comunicare e giustificare le sue scelte a consiglieri e cittadini.

Un sindaco a cui il confronto non solo con le minoranze politiche in consiglio è precluso e preconcetto, ma che trova il modo di evitarlo anche con i cittadini e con tutte le realtà socio-politiche-culturali che pensa, solo perché esprimono le loro opinioni, possano in qualche modo contrastarlo.

Certo, non ci saremmo aspettati di più da un sindaco che continua anche nel campo dell’emergenza sanitaria che da un anno stiamo vivendo sulla nostra pelle, a centellinare con un contagocce finanche i dati sui contagiati, preferendo siano altri a fornirli senza averne titolo.

Fare il sindaco, non è indossare la fascia.

Secondo voi lo ha compreso il sindaco pro tempore di Casamassima?

#rompiamoilsilenzioassordante

Pubblica anche le tre interrogazioni a risposta scritta inviate al sindaco e le relative risposte.

  

Chiedere quale sia la posizione politica di un sindaco di fronte alla possibile realizzazione di un impianto eolico di quelle dimensioni non ci appare una domanda indecente, al contrario della mancata risposta del sindaco che reputiamo censurabile.

Ma la giornata politica, nel frattempo è andata avanti.

Sammichele di Bari, l’unico comune a noi vicino che nonostante non sia direttamente interessato all’istallazione dei pali eolici, qualche giorno fa ha organizzato una assemblea pubblica, riunito anch’esso in consiglio comunale, rispediva al mittente quel progetto che, a poche centinaia di metri dai propri confini, avrebbe certamente depauperato l’ambiente.

Anche Acquaviva delle Fonti era riunita in consiglio.

Durante i lavori, a cui ha partecipato anche il sindaco di Casamassima, ricambiando il favore che Carlucci gli aveva fatto essendo presente a quello di Casamassima, vengono fuori posizioni politiche che appaiono rilevanti.

Anche ad Acquaviva, come abbiamo visto per Casamassima, si condanna l’inerzia da parte dell’amministrazione comunale per non aver coinvolto sufficientemente la cittadinanza su una scelta strategica. Inoltre ci si chiede se il no al parco eolico sia solo un atto meramente politico o se c’è la volontà di opporsi anche nelle aule giudiziarie. Attraverso il sindaco si conosce il ristoro che l’azienda progettista dell’impianto, probabilmente nella riunione congiunta con i sindaci, aveva proposto ai due comuni: circa 350 mila euro. Ristoro da dividersi proporzionalmente al numero di pale impiantate sui territori comunali.

Comunque anche Acquaviva vota all’unanimità per il no.

Quello che sorprende in tutta questa faccenda è che due comuni, Casamassima ed Acquaviva, molto vicini politicamente vista la presenza di entrambi i sindaci nello stesso partito politico, poca attenzione hanno prestato al parere consuntivo dei propri cittadini e di tutti i soggetti interessati alla realizzazione di quelle pale eoliche. Contrariamente a Sammichele che, ripetiamo, nonostante sia toccato solo marginalmente dalle pale, si sia mosso garbatamente e correttamente nei confronti del suo popolo.

Se a tutto questo dovessimo aggiungere la mancanza di grazia istituzionale del sindaco di Casamassima che si rifiuta di rispondere anche a un consigliere comunale, il quadro sarebbe completo.

Rimaniamo in attesa di leggere, se mai saranno pubblicate, le relazioni tecniche che hanno determinato il no all’impianto eolico.

Per chi volesse approfondire qui i consigli comunali tutti del 17 marzo 2021: 

Consiglio comunale di Casamassima

Consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti

Consiglio comunale di Sammichele di Bari

Parco eolico a Casamassima – Piano particellare di esproprio.

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Per la costruzione del Parco Eolico Acquaviva Casamassima saranno 321 le particelle ricadenti nel comune di Casamassima che a vario titolo saranno interessate parzialmente o in toto all’occupazione temporanea, all’espropriazione del diritto di superficie e alla costituzione di servitù.

Qui nel dettaglio, evidenziate in gialle, quelle che ricadono nel territorio di Casamassima.

Proprietari

(s. e. & o.

Clicca qui per il documento completo.

Senza il PD cosa farebbe Nitti?

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Nonostante il PD di Casamassima non abbia fatto nulla per scrollarsi di dosso i gravi errori del recente passato per cui la storia politica del paesello chiede ancora giustizia, cavalcando l’autosufficienza che non gli ha voluto far riconoscere la cosiddetta società civile rimasta senza rappresentanza favorendo candidature non tutte all’altezza e non accettate dall’elettorato che hanno permesso a Nitti di indossare la fascia tricolore, dobbiamo riconoscere, contrariamente dai peones, che solo grazie al PD le cittadine e i cittadini di Casamassima sono riusciti a smuovere le reticenze del sindaco sul covid.

Tralasciando per il momento l’ordinanza del Nitti sindaco che apre scenari inimmaginabili degni di attenzione e approfondimento, riteniamo che l’attacco sconsiderato al PD a margine di quella diretta informativa sui casi covid al paesello, sia stata oltre che inopportuna e infantile, un clamoroso autogol che ha dato prova, scientifica e certificata, che senza il PD l’attuale portatore di fascia avrebbe potuto occupare le aule di tribunale e non lo scranno più alto dell’Aula consiliare.

Sentire in diretta il Nitti sindaco che parla di «strumentalizzazioni» da parte del PD che gli provocano prima «tenerezza» e poi «vergogna», farebbe smuovere le coscienze assopite di chiunque se si conoscesse il valore inestimabile dell’indignazione.

Ed allora ripercorriamole le tappe che hanno portato il Nitti sindaco ad annunciare urbi et orbi, finanche nelle chat dei genitori, grazie ai suoi caballeros, la sua diretta Facebook.

Durante il consiglio comunale del 25 febbraio scorso, Andrea Palmieri, consigliere del PD, attraverso una interrogazione chiedeva al sindaco di sapere quale fosse l’andamento dei contagi all’interno delle scuole. Il Nitti sindaco – clicca qui per leggere – attraverso alchimie a noi sconosciute non rispondeva eludendo completamente l’interrogativo invitando lo stesso Palmieri ad inoltrare le sue lamentele al Prefetto.

Il 26 febbraio, il giorno dopo del consiglio, Palmieri alle ore 20.49 pubblicava sul suo profilo Facebook il video integrale tratto dal consiglio comunale dell’intera interrogazione senza risposta del sindaco.

Ora state attenti agli orari di pubblicazione.

Il 2 marzo, alle ore 18.14, il PD Casamassima considerato l’aumento dei contagi in tutta la provincia, pubblicava sulla propria pagina l’invito rivolto a Nitti di pubblicare giornalmente, così come fanno altri comuni, i dati sul covid utilizzando la grafica utilizzata non solo dalla Regione Puglia ma anche da altri comuni.

Potremmo dirvi che anche noi, nel nostro piccolo avevamo già inoltrato simile richiesta al Nitti sindaco sempre il 2 marzo ma alle ore 18.01.

Sempre il 2 marzo, ma alle ore 18.16, quindi dopo che il PD aveva inoltrato la sua richiesta, il Nitti sindaco, in un post scritto in fretta e furia come si evince anche dalle correzioni postume, riconoscendo l’aumento dei casi certificati di covid riporta i numeri:

118 positivi e 99 in quarantena fiduciaria.

L’orario di pubblicazione del Nitti sindaco potrebbe avvalorare l’ipotesi che una risposta quasi immedita fosse necessaria per allontanare da se sospetti di cattiva o mancata comunicazione di dati così importanti per la cittadinanza tutta venuti in luce anche attraverso l’interrogazione di Palmieri in consiglio comunale.

Ma se le ipotesi rimangono tali gli orari sono un dato oggettivo.

In quello stesso messaggio annunciava ordinanze restrittive.

Arriviamo alle ore 20.06 del 3 marzo in cui il Nitti sindaco comincia la sua diretta.

A parte il constatare che nel giro di 24 ore i contagiati da 118 passano a 134 e che quelli in quarantena passano da 99 a 189, il Nitti sindaco, contrariamente all’atteggiamento avuto in consiglio comunale, sforna numeri su numeri addirittura spingendosi a fornire la fascia di età dei contagiati. Incredibile. Riesce a fornire numeri su numeri e qualche giorno prima aveva sostenuto che questi dati erano a lui ignoti e che bisognava chiedere ai dirigenti scolastici, alla ASL oppure scomnodare il Prefetto per sapere quelli riferiti alle scuole…

E quindi, avviandosi alla conclusione, comincia con il suo solito standard seguito anche in consiglio comunale: polemizza con il PD, invitandolo alla vergogna.

Considerato che il PD di Casamassima debba avere altri motivi per vergognarsi ma non certo questo perché solo attraverso la sua perseveranza i cittadini di Casamassima tutti, compresi i peones e i caballeros, sono riusciti a carpire il segreto sull’andamento del contagio su tutto il territorio comunale, sarebbe interessante chiedere alla ASL competente, al Prefetto e ai dirigenti scolastici quando hanno comunicato i dati sul contagio o quando questi sono stati richiesti dall’autorità sanitaria locale casamassimese.

Così per gioco, così per chiarezza.

P.S.

Comunque a noi il sindaco che si è giocata l’ultima chance per avere qualche interlocutore sia in Città Metropolita (Antonio Decaro) che in Regione (Michele Emilano), ci fa tenerezza.

E a voi?

Grazie, vi vogliamo bene.

I comunicati irritanti del sindaco Nitti.

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Esattamente dopo 5 giorni le risposte che non c’erano, di colpo, all’improvviso, prendono forma attraverso quel post pubblicato in fretta e furia – l’errore madornale lo certifica -, in cui il sindaco del paesello comunicava i dati inerenti il covid.

(Il post originale del sindaco pubblicato il 2 marzo 2021 alle ore 18.15 sul suo profilo Facebook e poi modificato)

Il 25 febbraio scorso, appunto 5 giorni fa, il consigliere Palmieri durante il consiglio comunale aveva interrogato il sindaco circa l’andamento del contagio all’interno delle scuole. Con una risposta rocambolesca al limite della comprensione razionale, il Nitti portatore di fascia, dribblava la domanda appellandosi alle disposizione di legge, ai dati in possesso solo dei dirigenti scolastici e della ASL oppure del Prefetto … ed altre amenità del genere per non dare nessun dato.

Per chi fosse interessato qui l’interrogazione di Palmieri in consiglio comunale e la non risposta del sindaco Nitti:

E poi, 5 giorni dopo, con quel comunicato stringato ed irritante, comunicava al suo popolo che i contagi avevano avuto una impennata e che tranquillamente e senza affanno alcuno, il popolo, avrebbe dovuto aspettare le decisioni che lui, insieme a qualcun altro unto dal Signore, stava prendendo per una ordinanza restrittiva.

La domanda che sorge spontanea e che quasi tutti dovrebbero porsi è:

Ma i dati comunicati sono comprensivi anche di quelli inerenti le scuole?

Perché un dubbio ci assale.

Se 5 giorni fa erano solo i dirigenti scolastici a dover conoscere nel dettaglio il numero, il sindaco attraverso quali rocambolesche manovre è riuscito ad ottenerli? E poi perché questi ardimentosi stratagemmi non li ha portati in consiglio comunale che dovrebbe essere il luogo deputato per eccellenza per comunicazioni di questo genere?

E poi, dove sono le giustificazioni sull’ordinanza n. 6 del 31/01/21 attraverso la quale il sindaco, unico caso in Italia, chiudeva ed ordinava la didattica in remoto solo ed unicamente ad una classe?

Eppure sono tante le circolari emanate in questo ultimo periodo dai dirigenti scolastici che, causa presunti contagi, quarantene, tamponi e tutto quello che potrebbe essere ascritto al covid, chiudono ed interdicono classi consigliando o obbligando la didattica a distanza.

Ed allora come stanno realmente le cose?

La curva dei contagi che aumenta fra le più giovani fasce di età preoccupa solo noi?

Ma la salute dei più piccoli è o no una priorità?

Come mai l’autorità sanitaria locale, quella personificata dal sindaco, non mette di fronte alla realtà i cittadini con una comunicazione costante e trasparente attraverso numeri chiari ed esaustivi sull’andamento del contagio? Perché, continua presuntuosamente a svolgere il suo ruolo volendo convincere se stesso e poi tutti gli altri, di essere l‘unico depositario della verità proferita di cui tutti sono in attesa?

Da più parti gli viene chiesto di adoperare, come altri suoi colleghi già fanno, modelli comprensibili ed appunto trasparenti, che non lasciando alibi, fotografando la realtà, possano, in qualche modo, con la consapevolezza di ognuno, modificare in positivo gli effetti sull’intera cittadinanza.

Non sarebbe questa una forma di prevenzione?

(Esempio di bollettino epidemiologico che si potrebbe adottare)

Ma tutto questo sembra essere improponibile ad un sindaco che molto probabilmente non ha compreso ancora quale sia il suo ruolo interpretando le norme anche di buon senso in maniera del tutto “asincrona” rispetto alla realtà.

Ma un altra domanda ci assale.

Ma è possibile che riconosciuti e valenti medici presenti all’interno della sua maggioranza sempre pronti a perorare su ogni causa investa il sindaco, non abbiano nulla da eccepire rispetto a comportamenti di questo tipo?

Ma pensate basti richiedere un minuto di raccoglimento per il personale medico caduto a causa del covid nell’esercizio della propria missione per tranquillizzare le coscienze?

Nel frattempo, come nelle migliori tradizioni, dopo 22 ore dalla sua ultima comunicazione, il sindaco Nitti annuncia, come un Conte qualsiasi, la sua diretta alle ore 20 di oggi.

Per tener viva la suspense.

La Pro Loco non passa inosservata: ogni giorno stupisce.

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Come mai è sfuggito all’associazione di promozione sociale Carta Bianca, editore de La Voce del Paese edizione di Casamassima, di dare una notizia così importante? L’associazione editrice in questione, che a fronte delle attività di promozione delle numerose attività svolte nel 2020 a Casamassima e organizzate dall’ufficio servizi culturali del Comune ha incassato anche un impegno di spesa per un contributo pari a 1.000 euro, si lascia sfuggire l’occasione per informare tutti i suoi affezionati lettori che la Pro Loco di Casamassima il 3 febbraio scorso ha depositato domanda per ottenere il Marchio d’Impresa.

Richiesto dalla Pro Loco di Casamassima, si chiede all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi che venga riconosciuto e quindi approvato, un marchio figurativo rappresentante lo skyline del borgo antico di Casamassima lato piazza Purgatorio (oggi p.zza Moro) di fine 800 con una immagine riportante a destra in basso in piccolo il testo Pro Loco Casamassima con al centro una grande scritta Paese Azzurro

Logo a cui ha contribuito anche la compianta prof.ssa Elena Netti.

Insomma, una sorta di marchio di fabbrica, un brand per i più sopraffini, che dovrebbe dar vita ad una sorta di riconoscimento a livello “interplanetario” che Casamassima, solo per il fatto che a qualcuno piace dipingere le pareti delle case di blue, comprese tutte le sue varie sfumature, venga universalmente riconosciuto come il Paese Azzurro.

Di quello che pensiamo di tutta questa operazione vi abbiamo dato modo di tediarvi già su queste pagine, clicca per leggere.

Quello però che rimane ancora un mistero è che, nonostante queste grandiose operazioni, la Pro Loco di Casamassima continua a perdere pezzi che non ci sembrano di secondo piano e che anzi erano decisamente rappresentative. Dopo le dimissioni per motivi personali di Tatiana Busco e di Annamaria Castellano, sono arrivate quelle pubbliche causate da vicissitudini e malcontenti creatisi all’interno del consiglio direttivo da parte di Fabio Dentamaro dello scorso 25 novembre per arrivare anche a quelle di un altra socia storica: Maristella Orofino.

Certo che la Pro Loco non passa inosservata: ogni giorno stupisce.

 

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