Eroi?

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In questi giorni si fa un gran parlare se Massimiliano Latorre e/o Salvatore Girone debbano o no partecipare alla parata del 2 giugno, Festa della Repubblica. Riassumiamo i fatti.

15 febbraio 2012.

Costa del Kerala, India sud occidentale.

Pomeriggio.

Una nave italiana, una petroliera, la Enrica Lexie che naviga in rotta di trasferimento da Galle (Sri Lanka) verso Gibuti e il St. Antony, un peschereccio indiano, si vedono; si incrociano.

Stanno navigando lo stesso tratto di mare.

Acque internazionali? Acque indiane? Acque di zona contigua?

Che importanza ha?

Ajeesh Pink, 20 anni e Valentine Jelastine, 45 anni, entrambi pescatori, entrano nel mirino di Massimialno Latorre e Salvatore Girone che sparando, li uccidono.

A dire il vero non sparano solo due colpi, ma una raffica di colpi.

La presenza di militari italiani su una nave civile, una petroliera, è per garantire una navigazione sicura e per evitare possibili attacchi da parte di imbarcazioni pirate che saccheggiano quasi tutto quello che intorno a quel mare si muove.

Ma Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, non erano pirati. Erano pescatori che dopo sette giorni di mare, di pesca, rientravano nel porto. A casa.

Alle 19.30 veniva comunicato alle famiglie che erano morti.

Ammazzati.

Ajeesh Pink, 20 anni, orfano, amava il calcio.

Valentine Jelastine, 45 anni, sposato con Dora e con due figli, Derrick di 20 anni e Jeen, di 10.

E’ diventato ben presto un caso internazionale; interventi dei vari ministri della difesa e non solo, presidenti della repubblica, corti internazionali, marina militare, partiti politici, associazioni anche create ad hoc. Chiesa cattolica. Opinione pubblica. Per lo più di destra.

I due marò italiani del battaglione San Marco, fermati in India, non trascorrono neanche un giorno in carcere. Sono alloggiati presso il confortevole CISF Guest House di Cochin per meglio godere delle bellezze cittadine.

Ma perché Latorre e Girone imbracciano il fucile e sparano?

La Marina Militare Italiana dichiara:« Segnali ostili tipici dei pirati”.

Quali siano stati questi segnali ostili tipici dei pirati, sinceramente non ho mai capito quali fossero e come si fossero manifestati. Nessuno mai ha avuto la bontà di spiegarcelo, di farcelo capire, ma all’interno di quell’imbarcazione, il St. Antony, di armi non c’era traccia, ed allora? Le reti, gli ami, le canne da pesca, quei bizzarri copricapo che a volte usano i pescatori?

So solo che il Governo Italiano ha donato alle famiglie dei pescatori uccisi € 150.000 (centocinquantamilaeuro) affinchè le  famiglie ritirassero le loro denunce e rinunciassero a cause future.

“Blood money”, denaro insanguinato, così è stato ribattezzato questo dono.

Il figlio maggiore di Valentine, Derrick, dichiarava ai giornali due anni fa: «Non vogliamo vendetta, non proviamo rancore, e anzi siamo vicini alle famiglie dei due soldati italiani che stanno vivendo, anche loro, una situazione difficile e dolorosa, ma in quasi due anni nessuno si è mai interessato alle uniche due vittime di tutta questa storia: mio padre e Ajesh». 

Ma se tutti sembrano sicuri dell’innocenza dei due marò perché il Governo Italiano ha voluto indennizzare le famiglie dei due pescatori?

Quanto vale una vita spezzata?

Quanto vale non vivere più con il proprio padre, la propria moglie, il propri figli, i propri cari?

Quanto vale una comunità così duramente colpita?

Quanto vale la giustizia a questo mondo?

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