A proposito della Presidenza del Consiglio.

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Durante il Consiglio Comunale del 18 maggio scorso il Manzari chiede alle minoranze … «di favorire insieme proficuo e reale confronto istituzionale tra tutti i membri del Consiglio Comunale per addivenire a una soluzione che possa essere il più condivisa possibile»….

Subito dopo questa dichiarazione, con in testa il sindaco, la maggioranza abbandona l’aula consiliare.

Ma dove dovrebbe avvenire questo proficuo e reale confronto istituzionale?
Quale il luogo deputato per addivenire ad una soluzione che possa essere il più condivisa possibile?

Ma non dovrebbe essere l’aula consiliare il luogo istituzionale dove maggioranza e minoranza si confrontano per addivenire ad una soluzione? La maggioranza consiliare, con il testa il sindaco Vito Cessa, seguito dal Giuseppe Nitti, dall’Antonio Manzari, dalla Arianna Zizzo, dal Giacinto Rella, dalla Giovanna Nero, dal Nicola Guerra, dalla Pasqua Borracci e dalla Nica Ferri, credono di potersi accordare alle spalle dei cittadini nelle segrete stanze? Non accettando il confronto con le minoranze all’interno dell’aula consiliare, in che modo i cittadini potranno mai capire gli accordi che hanno portato all’elezione di un presidente del consiglio a scapito di un altro?

Capisco che la Carta di Pisa, tanto voluta da qualcuno che l’amministrazione avrebbe voluto far cadere se non fosse stata approvata, è stata completamente disattesa tanto da divenire un soprammobile scomodo, ma pure la non decenza e il non rispetto nei confronti dei cittadini dobbiamo sopportare?

Nel frattempo le buche sono sempre lì, gli alberi seccano, le scuole in affitto sono, la TARI non si capisce, le ciliegie sono rosse…..

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