Se dovessimo dare ascolto al chiacchiericcio, al cinguettio, al ciangottio, al brusio, al ronzio, al bisbiglio e alle illazioni che in questo periodo tengono bassa l’attenzione sulla politica al paesello a sud est verrebbe voglia di andare al mare nonostante il freddo che incalza.
Di candidati sindaco, qualcuno, di aspiranti consiglieri qualcheduno e di liste pronte a scendere nell’agone politico, tante.
La realtà è che si vorrebbe far credere che i giochi sono tutti da farsi e che saranno gli incontri esplorativi fra i soliti noti a decretare le sorti delle alleanze.
Sarà vero?
Dubbi nutriamo.
Tutti ad aspettare il PD che al momento tace e che non ha proferito parola neanche dopo la caduta rovinosa del Cessa sindaco a causa di quell’assenza della Ferri proprio in quell’ultimo consiglio del 28 luglio. Dei malumori all’interno del grande partito di governo solo un accenno, peraltro senza forza. Qualcuno, abbandonando da tempo quelle mura, tenta la fortuna attraverso nuovi agglomerati politici, che se fossero uguali a quelli che si prospettano a livello nazionale, (perché dovrebbero essere diversi), sarebbero solo una foglia di fico contro lo strapotere di Renzi e del renzismo (liberismo) sfrenato che neanche Silvio, arrivato all’età di 81 anni, ha mai concepito.
Si chiede a gran voce, ma solo nelle segrete stanze, la testa del segretario cittadino su cui si è abbattuta una caterva di insulti e di improperi che ad oggi, tranne qualche riunione al bar dello sport, non ha prodotto risultati degni di nota. Sarà il congresso a decretare la fine del povero giovane segretario cittadino del PD? Saranno le mozioni d’ordine, gli ordini del giorno, le analisi senza uguali del Palmieri a sancire la fine ingloriosa dalla guida del partito? E sarà vero che altri saranno destinati a raccoglierne l’eredità che li porti di nuovo alla ribalta? Se Rocco Bagalà dovesse diventare il nuovo segretario cittadino, voci sempre più insistenti lo danno per certo, forse quell’OPA (offerta privata di acquisizione) farebbe si che il PD, probabilmente inglobando altre forze politiche che nell’ultima consiliatura hanno dato prova di forza sovraumana, possa diventare la Cosa più Cosa senza uguali. L’arroganza del PD che ha sempre imposto i suoi candidati sindaco potrebbe, questa volta, tentare la strada dell’accondiscendenza a patto di rimanere l’ago della bilancia. Parentele, amicizie e complicità politiche all’interno del partito di maggioranza relativa, e anche fuori, potrebbero lastricare la strada per l’ottenimento di quei 500 voti che forse si ripresenterebbero intatti nonostante i cambi di casacca repentini e le caramelle non consumate in questi ultimi due anni. Se quanto i rumors raccontano circa una richiesta esplicita di tesseramento PD da parte di Michele Fiermonte, “consulente” politico di Libera Casamassima, fosse vera, lo scenario che si aprirebbe all’orizzonte ci porterebbe alla memoria il famoso Cavallo di Troia e alla sconfitta dei troiani da parte dei greci.
Il trionfo di Atena, la dea della strategia militare.
Ma se il PD nicchia e sbraita solo nelle assemblee aperte ai simpatizzanti ed iscritti ma ermeticamente chiude al resto del paesello, gli altri non sono da meno.
Autonomia Cittadina, forte degli ultimi quasi 2000 voti, vorrebbe incidere anch’essa e non rimanere chiusa nella stanza delle opposizioni come ha fatto finora. Quei voti dovranno essere messi al servizio della comunità e incidere profondamente sulle scelte dei prossimi 5 anni. Si sente il bisogno di governare.
Ad ogni costo? Speriamo di no.
Ma anche altri sarebbero intenzionati a proporsi come possibili futuri statisti.
La ex Presidente Ferri (sarebbe un peccato se abbandonasse), il sempre evergreen Pignataro che con Franco Reginella e il loro Fratelli d’Italia vorrebbero sfondare anche qui, con Forza Italia nelle mani di Maria Montanaro ancora indecisa, la giovane lista Insieme per Casamassima con quel Ronghi attivo sui social come non mai, con il Gengo che lavora anch’egli, con Episcopo il cui nome sempre compare, con la Verna, con il Rubino, con il Guerra, con la Borracci e con quel simpaticone del Giacinto Rella che non sappiamo se vestirà la maglia piddina o da Articolo 1.
Rino Carelli, abbiamo dimenticato.
Anche vecchie glorie di Autonomia sembra siano in corsa, vista la sintesi non possibile con il nuovo corso del movimento; con quegli altri lì che cercano sponde da Valenzano; con quelli che hanno voglia di cambiamento a sinistra o con quello strano movimento di opinione che vorrebbe il riscatto, outsider, dei forestieri indicati da tutti come unici nemici da combattere contro il degrado casamassimese.
Per fortuna che sono solo chiacchiericci, altrimenti sai che dolore di testa che verrebbe.
A meno che, rinfoderare le spade sarebbe meglio.
I moschetti sono già pronti.