Da Bari ad Acquaviva: la storia dell’alberghiero di Casamassima.

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La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore.” (Malcolm X)

Sino a quando la politica sarà impegnata a risolvere il contingibile e l’urgente per dimostrare un esistenza in vita che altrimenti passerebbe inosservata per trarre subito un “beneficio” senza possedere le capacità di programmare, avendone una visione d’insieme che possa avere riscontri nella realtà che si vive progettando saggiamente il futuro, saremo costretti a subire decisioni verticistiche che solo il tempo sarà in grado di rimettere a posto.

Questo è avvenuto con la decisione da parte della regione Puglia in merito al Piano Regionale di Dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa per il biennio 2020-2022 che vedrà l’accorpamento dell’Istituto Superiore Majorana di Casamassima con l’Istituto di Istruzione Secondaria Rosa Luxemburg di Acquaviva delle Fonti.

Mentre attendiamo che Giuseppe Nitti, sindaco di Casamassima o Azzurra Acciani, assessora alla pubblica istruzione, trovino il tempo per commentare la novità e la notizia, cerchiamo, nel nostro piccolo, di ricostruire l’intera vicenda ripercorrendone i tratti salienti.

Già dal lontano 2006, sindaco il compianto professor Vito De Tommaso, nonostante l’Istituto Superiore a Casamassima non fosse neanche sulla carta, la Giunta Comunale richiedeva l’istituzione di una sede coordinata dell’I.P.S.S. Rosa Luxemburg di Acquaviva delle Fonti indirizzo studi Operatori dei Servizi Commerciali e Turistici nel territorio di Casamassima.

Passano gli anni e si arriva al 20 maggio 2012 allorquando Francesco Schittulli, Presidente della Provincia di Bari, alla presenza dell’allora sindaco Domenico Birardi, pose la prima pietra di quello che sarebbe divenuto l’istituto superiore di Casamassima. Fu in quell’occasione che si decise di intitolare l’istituto a Melissa Bassi (clicca per leggere), la sedicenne morta nell’attentato di Brindisi di due giorni prima.

(Clicca sull’immagine per il filmato del 20 maggio 2012)

(Clicca sull’immagine per le dichiarazioni rilasciate dal compianto prof. Vito De Tommaso presente anch’egli alla posa della prima pietra)

(La nostra personale campagna del 2013-14 per l’intitolazione dell’istituto superiore a Melissa Bassi)

Qualche mese dopo la Giunta, sempre guidata da Birardi, decide di istituire una sede coordinata dell’l.l.S.S, Rosa Luxemburg di Acquaviva delle Fonti con indirizzo di studi per istruzione professionale – Servizi Commerciali – nel territorio di Casamassima a partire dal biennio 2012-2014.

Immediatamente dopo la fine della realizzazione della struttura, 2013, (governava ancora Mimmo Birardi), e dopo la naturale soddisfazione di tutti che a vario titolo ne hanno voluto rivendicare la paternità, il problema era quello di stabilirne l’indirizzo e quindi l’accorpamento visto che non si potevano, all’inizio delle attività scolastiche, esserci le condizioni per farlo divenire da subito un Istituto Superiore autonomo.

Indirizzo che già risultava agli atti essere quello di destinare quelle 25 aule e quella palestra, costo 3,5 milioni di euro destinati dalla Provincia per l’edificazione della scuola, ad una sezione distaccata del Rosa Luxemburg di Acquaviva. Ma il sindaco Birardi, nonostante gli impegni firmati anche da lui, aveva altri progetti in mente: voleva l’alberghiero.

Per questo si attiva con il prof. Giuseppe Vernì, dirigente dell’alberghiero di Castellana Grotte affinché “ceda” alcune classi a beneficio di Casamassima. Al tempo stesso, si attiva anche con il dott. Francesco Scaramuzzi, dirigente del Luxemburg di Acquaviva, per attivare, accanto al professionale, anche un indirizzo alberghiero da destinare esclusivamente a Casamassima.

Ma ben presto fa marcia indietro perché, secondo lo stesso Birardi, da parte del MIUR e della Provincia era impossibile ricevere le dovute autorizzazioni.

Nel frattempo i “giochi” sembrano solo apparentemente arenarsi su questioni burocratiche. L’istituto di Casamassima ha già ricevuto il codice meccanografico identificativo stabilito dal Ministero che lo associa all’istituto Luxemburg di Acquaviva, e poi, per attrezzare un alberghiero, compreso l’acquisto delle cucine, dei banchi frigo e dei laboratori dedicati all’attività su chi far ricadere i costi?

La Giunta Birardi, formata da Bovino M., Petroni L., Reginella V. e Montanaro M.S., non demorde e decide di proporre (20 novembre 2013) alla Regione Puglia di attivare per l’anno scolastico 2014-15 una sede staccata I.P.S.S.E.O.A. Angelo Consoli di Castellana Grotte con indirizzo di studi per Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera nel territorio di Casamassima.

I dirigenti scolastici di Castellana e di Acquaviva, per motivi differenti, come si comprende bene, sembrano essere presi “da due fuochi”.

A dicembre, sempre del 2013, la Giunta dell’allora Provincia di Bari, delibera che l’istituto di via Deledda sarà associato al Rosa Luxemburg di Acquaviva.

Tutto risolto? Neanche per idea.

Il 21 gennaio 2014 la Giunta Birardi decide di revocare la decisione da essa stessa assunta il 20 novembre 2013 (due mesi prima) e di riscontrare positivamente la richiesta di attivare una sezione distaccata dell’I.I.S.S. Ettore Majorana di Bari che il giorno prima, 20 gennaio 2014, attraverso una Delibera del consiglio d’istituto, aveva espresso parere favorevole. Ma fa anche di più l’amministrazione Birardi: si impegna a prevedere nel redigendo bilancio di previsione per il 2014 apposito intervento di spesa pari a 300 mila euro per assicurare la piena idoneità / fruibilità degli ambienti scolastici per dotarli di strumentazioni informatiche, suppellettili e laboratori di cucina, sala ricevimento, palestra e tutto quanto ulteriormente necessario.

Ma perché questo repentino e inatteso cambio di prospettiva da parte di Birardi? I fattori che spinsero Birardi e la sua giunta verso questa soluzione, ad oggi, almeno da parte di chi scrive, appaiono ancora avvolti nel mistero.

Come è naturale il clima al paesello si surriscalda: accanto alle perplessità ancora tutte sul tappeto fra la scelta ora di Acquaviva ed ora di Castellana, si aggiunge quella tirata fuori dal cilindro con il Majorana di Bari con quell’esborso di 300 mila euro a carico della collettività per attrezzare una scuola la cui competenza ricade interamente sulla Provincia e non sulle casse del Comune.

Ricordiamo oggi con ironia caustica anche la decisione assunta in quelle ore di dedicare un ufficio comunale, l’Ufficio Elettorale del Comune di Casamassima, quale luogo deputato per raccogliere le domande di iscrizione al nascente alberghiero di Casamassima.

(Gli avvisi su Facebook per le iscrizioni a cura di dipendenti comunali)

I pullman gran turismo del Majorana cominciano a percorrere le strade cittadine organizzando i famosi open day in cui il sindaco Birardi, accompagnato dalla dott.ssa Paola Petruzzelli, dirigente del Majorana, illustra i programmi e le attività dell’istituto scolastico.

(Open Day presso la Media Succursale del 7 febbraio 2014)

L’11 febbraio del 2014 il clou dell’intera vicenda, viene raggiunto in quella famosa riunione, una sorta di consiglio comunale aperto, in cui docenti, studenti, cittadini, presenti anche i dirigenti Vernì di Castellana e Scaramuzzi di Acquaviva, ascoltano le decisioni assunte dalla Regione Puglia rappresentata dall’assessore Alba Sasso che ancora oggi, dense di mistero, portarono alla decisione di destinare l’istituto di Casamassima a “succursale” dell’alberghiero Majorana di Bari.

(L’assessore Alba Sasso e Mimmo Birardi nell’incontro aperto al Comune dell’11 febbraio 2014)

(Tra il pubblico presenti i dirigenti del Luxemburg di Acquaviva e del Consoli di Castellana)

(Tra i partecipanti anche Vito Cessa che diventerà il successore di Birardi)

Come mai la Regione Puglia, nonostante la volontà positiva di accorpare a Bari l’istituto di Casamassima fosse giunta fuori tempo massimo dalle norme stabilite e dopo anche il pronunciamento da parte della Provincia di Bari abbia deciso di accontentare Birardi?

(15 febbraio 2014 – L’Istituto Superiore viene aperto ufficialmente)

Ma non finiscono qui le vicissitudini che hanno accompagnato il primo istituto superiore di Casamassima.

Giugno 2019 – L’amministrazione Nitti con il piano di dimensionamento scolastico presentato in Regione, aveva richiesto l’autonomia per l’istituto superiore e/o l’accorpamento con altro istituto (I.I.S.S. Pertini-Anelli di Turi n.d.r.). La dott.ssa Paola Petruzzelli, dirigente del Majorana, prende carta e penna e scrive una lettera pubblica non certo lusinghiera per il sindaco e l’intera amministrazione.

Ho aperto con entusiasmo le porte del mio istituto sin dal primo momento, contro i pareri nefasti dei soliti catastrofisti che vedevano pericoli ed insidie ovunque, sono stata coraggiosa e generosa perché ho sposato la causa degli alunni e dei loro genitori che avrebbero avuto innumerevoli difficoltà se io non fossi andata incontro a loro.

Ho sacrificato i miei spazi, le mie esigenze per poter accogliere una diversa utenza scolastica. Ho interagito con svariati dirigenti che si sono susseguiti a ricoprire la direzione dell’istituto ospitante, sorvolando problematiche di svariato genere. Ho collaborato con differenti Amministrazioni Comunali che hanno dimostrato correttezza e gratitudine per quello che stavo facendo.

Con l’insediamento dell’Amministrazione corrente ho rinnovato la disponibilità ormai consolidata, sebbene sin dall’inizio mi fosse stata prospettata una concessione degli spazi di soli pochi mesi. Nel mese di novembre il Comune di Casamassima ha proposto, nell’ambito della razionalizzazione della rete scolastica, il distacco del plesso a me appartenente, a favore di una fantomatica autonomia, entrando nel merito di competenze scolastiche regionali, ma successivamente, ravvisando l’impossibilità di quanto richiesto, proponendo accorpamenti del mio plesso a questa o quella scuola (non alberghiera) situata nelle zone limitrofe.

Nessuna logica può supportare una simile scelta, anzi si ravvede solo una leggerezza ed impreparazione gestionale visto che l’istituto Majorana annovera anni di esperienza nella gestione alberghiera, la stessa realizzazione del plesso avrebbe dovuto inorgoglire l’Ammi- nistrazione Comunale……. Alla luce di quanto espresso e di quanto è stato fatto, il sindaco, con un irragionevole candore, ha l’ardire di chiedermi anche per il prossimo anno la concessione degli spazi per la scuola dell’infanzia, attribuendo la responsabilità delle scorrettezze suddette alla volontà del paese e della sua popolazione. Io, a questo punto, mi chiedo se può essere possibile che un paese decida di preferire una presidenza piuttosto che un’altra anche a fronte di tutto il lavoro svolto dall’una (cioè dalla mia), mi chiedo il perché e soprattutto ricordo la stretta di mano con la quale sindaco ed assessore alla cultura mi ringraziarono un anno fa per aver risolto loro un problema senza soluzione……. Ribadisco la indisponibilità da parte di codesto istituto a continuare un dialogo con un’Amministrazione che ha dimostrato, nell’anno di governo, scorrettezza ed arroganza amministrativa. Sebbene con rammarico per quanto accaduto, ribadisco la volontà di non far ricadere sugli alunni della scuola dell’infanzia e delle loro famiglie, a loro volta vittime, comportamenti non consoni da parte della loro Amministrazione Comunale alla situazione in corso.

Viene richiesto immediatamente da parte delle minoranze (Mirizio, Palmieri e Portaccio) un Consiglio Comunale Urgente Monotematico che dopo varie polemiche e dopo aver ascoltato le dichiarazioni rilasciate dallo stesso sindaco ad una trasmissione radiofonica, seppure maldestramente, si tiene.

Ci chiediamo ancora cosa sia rimasto di quell’assise.

Nel frattempo, anche grazie e diremo quasi esclusivamente merito dei docenti che si sono succeduti, credendo in questa realtà, l’istituto è cresciuto sin quasi a sfiorare l’autonomia che molti auspicano. Grazie anche al contributo che la collettività tutta di Casamassima ha elargito in questi anni tramite le spese di affitto per i piccoli della Collodi che causa le note vicende, una scuola ancora inagibile hanno, si sono potute attrezzare le cucine e i laboratori che sono necessari alle attività della scuola e che speriamo non vadano perduti.

Vedremo se il Rosa Luxemburg, con la segreteria certamente più vicina, con Acquaviva e Casamassima nello stesso ambito territoriale e nello stesso GAL, con le produzioni culinarie non dissimili e con le varie relazioni che intercorrono fra i due comuni, saprà al meglio valorizzare l’indirizzo Enogastronomico e Ospitalità Alberghiera dell’Istituto Alberghiero di Casamassima.

Sono trascorsi 14 anni e si sono succeduti tre sindaci, Mimmo Birardi, Vito Cessa e Giuseppe Nitti, senza contare i commissari prefettizi ma si torna a quella vecchia decisione del 13 novembre 2006 in cui un Sindaco riusciva a prevedere con saggezza gli sviluppi degli avvenimenti futuri e vi provvedeva in tempo.

Un plauso va riconosciuto al sindaco Davide Carlucci che ha saputo con impegno e determinazione, in sinergia con l’amministrazione scolastica, portare ancora una volta Acquaviva delle Fonti agli allori della cronaca facendo di Casamassima ……… (Meglio lasciar perdere).

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