La pentolaccia è fuori fuoco.

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Non c’è niente di più falso nel sentire i soliti che, non volendo sottostare alle regole della differenzazione, criticano a più non posso l’attuale amministrazione comunale che non organizza mostre ed eventi di spessore e non che possano attrarre, oltre che gli apatici e sonnolenti cittadini del paesello a sud est, anche quelli che dall’esterno possano ammirare quell’illusione di Paese Azzurro con le chianche dismesse e con la maggior parte delle casupole lasciate all’incuria e all’abbandono.

Compresa la sosta sul sagrato della chiesa.

Ci voleva la Regione Puglia, con quel bando di Avviso Pubblico, per il triennio 2017-2019 per sostenere  iniziative progettuali che promuovendo la cultura, come componente fondamentale del territorio e della cultura stessa, fattore di sviluppo economico e sociale, in accordo con le linee di programmazione regionale, nazionale e comunitaria, al fine di favorire il rapporto tra tradizione ed innovazione nella valorizzazione delle identità e del patrimonio culturale, storico, artistico, performativo, figurativo, letterario, antropologico, sia materiale che immateriale affinché il Comune di Casamassima, si svegliasse e prendendo la palla al balzo, progettasse e mettesse in campo la sua proposta.

In ATS con l’Associazione Pro Loco Casamassima e la Fondazione Monsignor Sante Montanaro di Casamassima, vara il progetto a valenza  triennale finalizzato alla  valorizzazione della “Pentolaccia Casamassimese – un Carnevale nel Paese Azzurro delle meraviglie”.

Meraviglie nel paese azzurro?

Ma esiste l’atto di costituzione dell’ATS?

Quisquiglie e pinzillacchere.

Il progetto ha un costo complessivo, per i tre anni in cui dovrebbe svolgersi e per cui si richiede il sostegno regionale, di € 181.974.

Di questi, € 105.533,28 sarebbero a carico della Regione, € 61.444,72 a carico del Comune e € 15.000,00  a carico di Aziende locali private attraverso sponsorizzazioni.

Come si possa in anticipo prevedere a quanto ammontino le sponsorizzazione è un mistero.

E così, l’architetto Antonio Pastore, Presidente della Pro Loco ed esperto di organizzazione di eventi culturali si occuperà della direzione organizzativa-gestionale;

Luna Carmen Pastore, sua figlia, con esperienza pluriennale come operatore didattico e turistico e in attività di educazione ambientale, storico-culturale ed escursioni guidate nel territorio della Provincia di Bari, diventa responsabile organizzatrice;

Luisa Valenzano, ex componente del direttivo dimissionario della Pro Loco, artista figurativa, ricoprirà la carica di direttrice artistica e per finire la

Marilena Rodi, con esperienza pluriennale in organizzazione di eventi culturali con particolare riferimento a mostre, presentazioni libri e organizzazione concorsi e premi e lavoratrice presso la Fondazione Monsignor Sante Montanaro nell’ambito di tale progetto sarà il responsabile organizzativo/artistico delle attività svolte dalla Fondazione.

(Auguri Marilena, non sapevamo di questo tuo nuovo lavoro).

In questa proposta al vaglio della Regione, anche l’Auchan è presente in quanto ospiterà una sfilata promozionale all’interno degli spazi del Centro Commerciale.

Ma come? un Carnevale nel Paese Azzurro delle meraviglie e poi si decide di far sfilare il carnevale al Centro Commerciale?

L’Auchan sempre più come Piazza Moro. Mah!

Sbirciando il Bilancio Previsionale dell’evento, a parte gli 8.000 euro annuali destinati per i costi di stampe, distribuzione e affissione locandine, manifesti, ecc., i 2.000 euro annuali per affitti vari di spazi per realizzare le attività, i 3.000 euro annuali  per prestazioni professionali per consulenze (commercialista, consulenze del lavoro, consulenze giuridiche, consulenze economiche, consulenze tecniche, ecc.),  2.000 euro annuali per ufficio stampa e  per costi per prestazioni professionali (riprese video, registrazioni audio, servizi fotografici, ecc.), i 1.300 euro annuali per costi di pubblicità, sembra che la parte del leone la facciano i compensi per il responsabile artistico, 3.000 euri annuali, 13.000 euro annuali per il personale artistico, i 2.000 euro annuali per il personale artistico e i 3.358 euro annuali per gli oneri totali sociali per il suddetto personale, per un totale, per i tre anni di attività, pari a € 64.074,00.

Sarà un caso, ma l’integrazione in riferimento al Bando Regionale che il Comune di Casamassima dovrà prelevare dalle proprie casse, è pari al costo del personale.

Le nostre conoscenze sono estremamente limitate, ed è proprio grazie a questa limitatezza che non ci vede esperti né tecnici, né artistici, che i quasi 61 mila euro all’anno, di cui oltre 20.000 per pagare le varie direzioni organizzative gestionali ed artistiche,  per far si che la Pentolaccia Casamassimese si attui, ci appaiono troppi.

Ma la Pentolaccia Casamassimese non era quella manifestazione che vede sfilare, quando va tutto bene, due carri allegorici, le scolaresche vestite ora da cipolla ed ora da bruchi con i genitori ed i nonni a contorno e con le caramelle gettate fra la folla quando i bambini sono già a casa come è avvenuto l’anno scorso? Ed è possibile una spesa di oltre 20.000 euro annuali per elargire compensi a direttori artistici, organizzativi e gestionali per una decina di giorni di lavoro che con la sfilata del sabato e poi quella della domenica è già finito? Quali le previsioni fantasmagoriche di benefici per la collettività, per gli esercizi commerciali? Di quanto si smuoverà l’economia stagnante del paesello con la sfilata anche al Centro Commerciale?

Non ci vorrebbe più oculatezza nello spendere denaro pubblico?

Perché sia i denari della Regione che quelli comunali sempre pubblici sono.

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